La virtù comune a tutti i grandi pittori è quella d'insegnarci a vedere, ma pochi hanno saputo farlo in modo più irresistibile
Uno spettacolo-concerto che combina diverse forme espressive per delineare il ritratto di Pablo Picasso come artista e uomo del ‘900. Un video curato da
Lorenzo Iannace, commentato dal vivo dalla lettrice Elena Bettinetti e dall’attore Francesco Buffoli, condurrà lo spettatore dentro un viaggio fatto di suggestioni visive, recitazione, musica e canto. Curiosità, commenti ai quadri, critiche e lettere di Picasso costituiranno l’ossatura di questo viaggio nell’arte, l’anima e la vita di Pablo Picasso. Durante lo spettacolo il pittore Mario Bresciani eseguirà in diretta sul palcoscenico un quadro ispirato al grande artista del ‘900, ideatore del simbolo della pace, che darà ispirazione all’opera.
Realista, simbolista, espressionista, padre del Cubismo, interprete del Surrealismo: Picasso è stato questo e molto altro, rimanendo sempre lui. La sua forza ha affascinato quelli che sono sensibili alla sua arte e irritato coloro a cui non piace essere turbati dalla vivezza del suo ingegno. Egli ha liberato l'arte, l'arte in tutte le sue forme, abbattendone i confini.
Proprio come in questa serata che unisce pittura, musica, racconti di vita, immagini video, poesia e canto. La lettura è affidata alla voce intensa di
Elena Bettinetti. La musica alla chitarra e voce di
Angel Galzerano. Le lettere alla recitazione di
Francesco Buffoli. Insieme al cantante
Roberto Tura e all’artista
Mario Bresciani, essi daranno vita ad un breve ma intenso viaggio alla riscoperta del pittore nella sua continua ricerca di innovazione e cambiamento.
Drammaturgia di
Elena Bettinetti
Video di
Lorenzo Iannace
Scenografia di
Mario Bresciani
Allestimento e tecnica di
Stefano Maccarinelli
Regia di
Francesco Buffoli e
Stefano Maccarinelli
Consulenza artistica di
Daniele Bottini
Un ringraziamento a
Elena Bonassi e a Roberto Tura
Pablo Picasso
Picasso ha creato, con Braque, il cubismo, che è un nuovo modo di pensare (e, quindi, di rappresentare) l'uomo e le cose. Il cubismo non colloca gli oggetti nella scatola geometrica dello spazio, come l'Occidente aveva imparato a fare dal Rinascimento in poi, ma fa nascere nello stesso momento spazio e forme: frammentariamente, enigmaticamente, tanto che ogni elemento diventa insieme uno, nessuno, centomila.
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