Un tributo a tutte le blueswomen che non avrebbero mai tollerato di avere una rivale sul palco a fare ombra ma che si sono battute perché la musica continuasse a vincere e suonare sulle miserie della vita.
Cosa Beveva Janis Joplin è una creatura ibrida, un evento live fra musica e parola, mezzo concerto e mezzo teatro che vede protagonista una blueswoman di successo Ma’, che dopo una brillante carriera decide di tornare al punto di partenza, casa sua, per chiudere i conti con un passato di violenze e soprusi. Il blues è stato il grande dono che le ha permesso di prendere il volo, ma è lo stesso blues, spirito indomabile, a chiedere per sé tributi di eccessi e sofferenze.
Se la santità e l’autodistruzione siano o no le condizioni imprescindibili per una grande voce è il terreno del conflitto con l’altro personaggio della pièce/concerto, Pi, una giovane e talentuosa musicista, rigorosa e introversa che si trova per la prima volta a suonare con Ma’. Pur subendone il fascino fatica a condividere le posizioni estreme sull’arte della sua compagna di palco e le due si fronteggeranno a colpi di microfono fra vecchi standard, fraseggi e cazzotti, come nella migliore tradizione del blues.
Si racconta che Bessie Smith, l’imperatrice del Blues, invitata a cantare a una festa ospite di una facoltosa famiglia di industriali bianchi, alla domanda della padrona di casa, se si trovasse a suo agio lì fra loro, le abbia spaccato il naso con un destro ben assestato. Per i casi della vita la tomba di Bessie Smith nel Mississippi rimase senza lapide per quasi trent’anni fino a che Janis Joplin in un omaggio fra tributo e affiliazione la pagò di tasca propria.
“Non è uno spettacolo teatrale e nemmeno un concerto. E’ qualcosa di ibrido che contiene in nuce caratteristiche dell'uno e dell'altro, rendendo omaggio alle regine del blues. Lo spettacolo scorre in un soffio, risuonano le note dei capolavori di donne indimenticabili.
Scadere nell'imitazione è un rischio comune quando si mettono in scena operazioni del genere, soprattutto restituendo un panorama musicale vario e diversificato, rischio che Roberta Lidia De Stefano e Flavia Ripa, hanno sapientemente arginato, interpretando la trama drammaturgica di Magdalena Barile con sorprendente spontaneità e naturalezza.
Cosa beveva Janis Joplin? E' unico nel suo genere”.
Erika Di Bennardo per Persinsala/Cultura e critica teatrale, 04/11/2018
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